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Sono 382mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di novembre e 1,2 milioni quelle per il trimestre novembre-gennaio. I livelli della domanda di lavoro delle imprese si mantengono superiori a quelli registrati nell’analogo periodo pre-Covid (+33mila su novembre 2019, +95mila sul trimestre), meglio confrontabile con il contesto attuale, influenzato dalle incognite sul piano geopolitico e dalle dinamiche dell’inflazione. Infatti, la flessione registrata questo mese rispetto allo stesso periodo del 2021 (-82mila) sconta l’effetto di “rimbalzo” sperimentato lo scorso anno che ha portato a un aumento del Pil del 6,7%.

Ancora in crescita la difficoltà di reperimento che riguarda il 46,4% dei profili ricercati, un valore superiore di circa 8 punti percentuali rispetto a un anno fa. Mediamente sono necessari 3,9 mesi a trovare sul mercato i candidati di difficile reperimento.

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Sono 477mila le assunzioni programmate dalle imprese per il mese di ottobre e 1,2 milioni quelle per il trimestre ottobre-dicembre, con una flessione rispetto all’anno precedente del 5,4% nel mese e del 10,4% nel trimestre. Le prospettive meno favorevoli, in ragione del rallentamento dell’economia globale ed europea legato principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia, all’inflazione e alla situazione geopolitica, pesano maggiormente sui programmi di assunzione delle imprese del manifatturiero (-28,0% nel mese e -26,5% nel trimestre), del commercio (-5,8% nel mese e -11,2% nel trimestre) e dei servizi alle imprese (-8,6% nel mese e -15,1% nel trimestre). Nonostante la flessione nelle previsioni di assunzione, raggiunge il 45,5% la quota di assunzioni che le imprese giudicano difficili da realizzare, un valore superiore di 9 punti percentuali rispetto a un anno fa.

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Le previsioni delle imprese a settembre, pari a 524mila, diminuiscono di -2mila (-0,4%) rispetto a un anno fa. Andamento negativo confermato anche per il trimestre settembre-novembre 2022 in cui le assunzioni programmate superano di poco 1,4milioni con una flessione del -3,0% rispetto all’analogo trimestre del 2021. In frenata il comparto manifatturiero (-13,6%, pari a -15mila posti rispetto a settembre 2021, e -13,4% per il trimestre settembre-novembre) e soprattutto il commercio (-30,0%, con una diminuzione tendenziale di oltre 25mila contratti, e -33,0% nel trimestre settembre-novembre). Prosegue invece l’andamento positivo delle costruzioni: 57mila le entrate programmate nel mese e 154mila nel trimestre (+37,3% rispetto a 12 mesi fa e +30,4% rispetto allo stesso trimestre del 2021).

Continua a crescere la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese, che interessa il 43,3% delle assunzioni programmate, in aumento di 7 punti percentuali rispetto a settembre 2021 quando il mismatch tra domanda e offerta di lavoro riguardava il 36,4% dei profili ricercati.

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Sono 285mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di agosto e salgono a circa 1,3 milioni per l’intero trimestre agosto-ottobre. Rispetto a un anno fa le previsioni delle imprese sono in crescita con +27mila assunzioni programmate nel mese (+10,8%) e +70mila unità nel trimestre (+5,7%). Il confronto congiunturale rispetto al mese precedente evidenzia una flessione della domanda di lavoro dovuta alla naturale stagionalità (-221mila entrate).

L’industria nel suo complesso è alla ricerca di 81mila profili professionali, di cui 55mila da impiegare nel manifatturiero e 26mila nelle costruzioni. I servizi nel complesso programmano 204mila ingressi. La difficoltà di reperimento dichiarata dalle imprese riguarda complessivamente il 41,6% delle assunzioni programmate (8,9 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno).  Tra i settori che incontrano le maggiori criticità emergono le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (55,6% dei profili di difficile reperimento), quelle del legno e del mobile (53,7%) e le costruzioni (52,7%).

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Le opportunità di lavoro offerte dalle imprese a luglio sono circa 505mila: l’industria programma circa 130mila entrate (-1.390 assunzioni rispetto giugno, -7mila circa rispetto a luglio 2021), mentre nel settore dei servizi sono circa 375mila i contratti di lavoro che le imprese prevedono di attivare (in flessione di 52mila unità rispetto ad un mese fa). Per le costruzioni sono previste 41mila assunzioni, in flessione rispetto a giugno (-10,5%), ma in crescita rispetto a dodici mesi fa (+4,2%). In crescita la difficoltà di reperimento che si attesta a 40,3%, circa 10 punti in più rispetto a luglio 2021, difficoltà riconducibile prevalentemente alla mancanza di candidati. A incontrare le maggiori criticità sul mercato sono le imprese della metallurgia e dei prodotti in metallo (circa 56% dei profili ricercati è di difficile reperimento) seguite dalle industrie del legno-arredo (55%) e dai servizi ICT e dalle imprese di costruzioni (per entrambi 54%).

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Le opportunità di lavoro offerte dalle imprese a giugno sono circa 560mila: nel commercio, turismo e servizi alle persone si concentrano oltre 300mila richieste. Positivo l’andamento congiunturale di tutti i settori economici dell’industria e dei servizi (+25,9% rispetto a maggio), mentre a livello tendenziale manifatturiero e costruzioni evidenziano livelli di assunzioni inferiori ad un anno fa (entrambi -19,7%), con un picco per le industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi ed estrattive (-37,1%). In crescita la difficoltà di reperimento che si attesta a 39,2%, circa 9 punti in più rispetto a giugno 2021, difficoltà riconducibile prevalentemente alla mancanza di candidati. Il mismatch si conferma più elevato tra gli operai specializzati (53,1%), le professioni tecniche (48,3%) e tra i dirigenti e le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (46,9%). 

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Smart Future Academy è il progetto rivolto alle scuole superiori che ha come obiettivo di aiutare gli studenti a comprendere cosa vorrebbero fare “da grandi” attraverso il contatto con figure di eccellenza dell’imprenditoria, della cultura, della scienza e dell’arte.

L'associazione Smart Future Academy in collaborazione con Unioncamere ha organizzato un evento ‘SPECIALE EXCELSIOR’ il 30 maggio 2022, per clicca qui vedere la registrazione.

 

Le imprese a maggio hanno in programma oltre 444mila assunzioni nonostante l’indebolimento della crescita economica osservato nel primo trimestre e le prospettive sempre più incerte per il secondo trimestre a causa della guerra in Ucraina ed alla conseguente crisi energetica e delle altre materie prime. A risentirne maggiormente sono le imprese manifatturiere: -4,4% i lavoratori ricercati rispetto ad aprile (-3mila) e -18,8% se confrontati con un anno fa (-15mila). Negative anche le costruzioni sia rispetto al mese precedente (-0,9%) e ancor più rispetto a un anno fa (-27,5%). In crescita invece i servizi (+30,2% rispetto ad aprile e +31,5% rispetto a maggio dello scorso anno) trainati soprattutto dalla ripresa della filiera turistica. Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: sono difficili da reperire il 38,3% dei lavoratori ricercati, difficoltà riconducibile prevalentemente alla mancanza di candidati.

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L'attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale si conferma come un requisito di base per entrare nel mondo del lavoro. La pubblicazione rappresenta una panoramica completa sui processi di transizione ecologica intrapresi dai settori di industria e servizi in Italia.

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Sono circa 368mila le entrate di personale previste complessivamente dalle imprese ad aprile, ma l’impatto sullo scenario macroeconomico della crisi in Ucraina e la significativa crescita dei costi energetici e delle materie prime cominciano a produrre effetti soprattutto sulle imprese manifatturiere (-8,5% delle entrate previste rispetto a marzo e -5,9% rispetto ad aprile 2021). Anche le costruzioni registrano una frenata (-9,4% rispetto a marzo e -19,5% su 12 mesi fa). I servizi nel loro complesso risultano invece in crescita (7,5% sul mese e del 39,1% sull’anno), grazie soprattutto alla ripresa del settore turistico. Si attesta complessivamente al 40,4% la quota di assunzioni per cui le imprese dichiarano difficoltà di reperimento (8,3 punti percentuali in più rispetto ad aprile 2021).

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