Tutte le notizie

Lo shock da Covid-19 frena i programmi di assunzione delle imprese nel 2020, con un calo del 30% rispetto al 2019. La flessione dei piani di assunzione ha toccato tutti i settori ma è stata più marcata nella filiera dell’accoglienza e della ristorazione (-40,7% per gli ingressi previsti) e in alcuni comparti di punta del made in Italy, come la moda (-37,9%). Mentre flessioni più contenute si registrano nelle costruzioni (-15,9%), nella sanità e servizi sociali privati (-17,1%) e nella filiera agro-alimentare (-19,7%). Saranno comunque le competenze digitali, richieste al 60,4% dei profili ricercati nel 2020, uno dei principali driver su cui faranno leva le imprese per gestire la fase di recupero che si aprirà nei prossimi mesi. Per approfondimenti leggi il comunicato stampa e consulta Excelsior INFORMA e il set di tavole statistiche.

Scendono a quasi 192mila gli ingressi previsti dalle imprese per il mese di dicembre con una flessione rispetto all’anno precedente che supera il 36%. Scende anche la quota di imprese che programmano assunzioni attestandosi ora sull’8%, in calo di 2 punti percentuali rispetto a novembre e di 5 punti rispetto ad ottobre. In controtendenza, invece, la ricerca di professionisti in grado di fronteggiare la pandemia: medici, tecnici della salute e specialisti in sanificazione. Per approfondimenti leggi il comunicato stampa e consulta Excelsior INFORMA e il set di tavole statistiche

Sono quasi 264mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di novembre, in flessione del 24,3% rispetto all’anno scorso. Scende anche al 10% la quota di imprese che programmano assunzioni, attestata ad ottobre al 13%. Nonostante il clima di grande incertezza, la domanda di lavoro per le figure professionali di operai e artigiani mostra un calo delle entrate programmate più contenuto rispetto alla media (-18,4%). Serio l’impatto sui programmi delle imprese dei servizi turistici, alloggio e ristorazione: -31,8% le entrate programmate rispetto a novembre 2019. Per approfondimenti leggi il comunicato stampa e consulta Excelsior INFORMA e il set di tavole statistiche.

Sono quasi 282mila gli ingressi previsti dalle imprese per il mese di ottobre, in calo del 27,9% rispetto ad ottobre 2019. Sale al 13% la quota di imprese che programmano assunzioni (erano il 10% a settembre). In termini di entrate previste, con rispettivamente circa 50mila e 27mila, i servizi alle persone e le costruzioni sono tra i comparti che tengono meglio rispetto all’anno precedente (-11,6% e -23,2% su ottobre 2019), insieme alle lavorazioni dei minerali non metalliferi (-7,2%), strettamente legate alle costruzioni, e all’industria alimentare (-14,6%). Per approfondimenti leggi il comunicato stampa e consulta Excelsior INFORMA e il set di tavole statistiche

Sono oltre 310 mila le assunzioni previste dalle imprese nel mese di settembre. Rispetto allo stesso periodo del 2019 la riduzione delle entrate programmate si attesta al -28,7%. Un riavvio delle attività in vista dell’autunno particolarmente cauto, quindi, ma segnali di ripresa si evidenziano per le costruzioni e le industrie alimentari. La scarsa domanda sui mercati internazionali penalizza, invece, le prospettive occupazionali del sistema moda, così come quelle della filiera dei turismo sono negativamente condizionate dalla caduta dei flussi turistici dall’estero. Per approfondimenti leggi il comunicato stampa e consulta Excelsior INFORMA e il set di tavole statistiche

L’emergenza non è ancora finita ma le imprese già guardano al domani. Anche se permane un clima di incertezza, sono 600 mila le aziende che contano di recuperare risultati operativi accettabili entro fine anno (circa il 43% del totale delle imprese). Mentre per ulteriori 580 mila (il 42%) bisognerà aspettare il 2021 per superare questo passaggio difficile. Per approfondimenti leggi il comunicato stampa e il dossier di analisi.

Sono circa 200 mila le assunzioni previste dalle imprese nel prossimo mese di agosto. Rispetto allo stesso periodo del 2019 la riduzione delle entrate programmate sarebbe pari a -17,7%, ma la tendenza si presenta in miglioramento se confrontata con quanto osservato nel mese di luglio appena trascorso (quando la caduta tendenziale dei flussi ha raggiunto il valore di -38,6%). Segnali di ripresa arrivano dal settore delle costruzioni, sia nel numero di imprese che assumono sia nelle entrate programmate (quasi 21 mila, in crescita tendenziale rispetto alle 18 mila previste ad agosto 2019). Per approfondimenti leggi il comunicato stampa e consulta Excelsior INFORMA e il set di tavole statistiche.

Tre imprese su quattro hanno mantenuto stabile il numero dei propri occupati nei primi sei mesi del 2020. Circa 290mila invece, pari al 21,3% delle aziende italiane con dipendenti, hanno dovuto ridurre i livelli occupazionali mentre altre 36mila (il 2,6%) li hanno aumentati.
Una prima risposta all’attuale situazione di crisi le imprese la stanno trovando nell’accelerazione dei processi di digitalizzazione: sono 1.036mila quelle che stanno pianificando in questi mesi interventi di digitalizzazione (circa il 75% dell’universo di riferimento, +91mila imprese rispetto agli anni precedenti).
Per approfondimenti leggi il comunicato stampa e il dossier di analisi.

Sono circa 263 mila le assunzioni previste dalle imprese per luglio 2020. Le figure professionali più richieste riguardano anzitutto le attività commerciali e del turismo a partire dagli addetti nelle attività di ristorazione (circa 57 mila), dal personale non qualificato nei servizi di pulizia (circa 34mila) e dagli addetti alle vendite (oltre 20 mila). Rispetto allo stesso mese del 2019 si prospetta un calo complessivo delle entrate pari a -38,6% (più forte nell’industria che nei servizi). Si riducono anche le imprese che programmano assunzioni (sono il 10%, contro il 16% di un anno fa). Per il trimestre luglio-settembre le entrate previste si attestano a 622 mila, evidenziando in questa fase incertezza diffusa soprattutto per il mese di settembre. Per approfondimenti leggi il comunicato stampa ed Excelsior INFORMA.

Disponibile online il volume sulle competenze digitali 2019. La pubblicazione fornisce un quadro sugli investimenti in trasformazione digitale delle imprese italiane (con un focus particolare su smart working e digital marketing), sulle competenze digitali e sull’e-skill mix richiesto dalle imprese italiane, sui processi di ibridazione delle e-skill e delle soft skill nelle professioni e sulla formazione e i titoli di studio richiesti dal mercato del lavoro